FAQ
- Cosa si intende per attività economica?
- Cosa si intende per attività economica principale?
- Come si codifica un’attività economica?
- Quali eventi possono interessare la vita di un’attività economica?
- A cosa serve lo Sportello Unico per le Attività Produttive?
- Di quali attività economiche si occupano gli Sportelli Unici?
- Cosa si intende per impianti produttivi?
- Come opera lo Sportello Unico?
- Quali sono le procedure per l’avvio di un’attività economica presso il SUAP?
- Che cos’è esattamente la SCIA?
- Che attività svolge il SUAP sulla SCIA?
- Che attività svolge il SUAP sulla domanda?
- Domande e SCIA sono soggette ad imposta di bollo?
- Come aprire un'attività in più unità locali?
Cosa si intende per attività economica?
E’ un’attività di produzione di beni o servizi che ha luogo quando risorse quali lavoro, impianti e materie prime concorrono all'ottenimento di beni o alla prestazione di servizi. Un'attività economica è caratterizzata dall'uso di fattori della produzione, da un processo di produzione e da uno o più prodotti ottenuti (merci o prestazioni di servizi). Vi rientrano pertanto le attività commerciali, di somministrazione, le attività svolte in forma artigianale o industriale, le attività agricole,le attività turistico ricettive, l’edilizia e i servizi di cui all’art. Direttiva 2006/123/CE.
Cosa si intende per attività economica principale?
E’ l’attività economica svolta in maniera prevalente da un'unità locale. Quando più attività sono esercitate nell'ambito di una stessa unità, la prevalenza è individuata sulla base del valore aggiunto. In mancanza di tale dato, la prevalenza si stabilisce, nell'ordine, sulla base del fatturato, delle spese per il personale, delle retribuzioni lorde annue, del numero medio annuo di addetti. Dopo aver determinato l'attività principale, la seconda in ordine di importanza è considerata attività secondaria.
Come si codifica un’attività economica?
L’imprenditore può associare alla propria attività economica, utilizzando l’apposito software disponibile sul sito www.istat.it, un codice Ateco 2007 a sei cifre; il codice ottenuto non ha valore legale, ma semplicemente statistico e può essere utilizzato nelle operazioni di denuncia o di registrazione della propria attività economica presso la C.C.I.A.A.
Quali eventi possono interessare la vita di un’attività economica?
Le attività economiche hanno un loro ciclo di vita: si avviano e, ad un certo punto, verosimilmente cessano. Durante il ciclo di vita possono verificarsi eventi modificativi riguardanti l'attività in se' (EVENTI OGGETTIVI), oppure il soggetto che ne è titolare (EVENTI SOGGETTIVI).
Le variazioni possono riguardare i soggetti protagonisti dell’attività:
- Subingresso in proprietà o in godimento
- Modifica del legale rappresentante nel caso di impresa societaria
- Modifica del preposto, del gestore, del responsabile tecnico, del rappresentante T.U.L.P.S.
- Affidamento di gestione di reparto
- Modifica di ragione sociale
- Modifica di residenza o di sede legale
Le variazioni possono riguardare altresì le caratteristiche oggettive dell’attività:
- Nuova apertura
- Trasferimento di sede
- Ampliamento o riduzione della superficie
- Modifiche varie legate alla tipologia di attività (ad esempio, potenziamento per gli impianti di carburante, o modifica dell’insegna in pubblico esercizio)
- Sospensione o cessazione
A cosa serve lo Sportello Unico per le Attività Produttive?
Lo Sportello Unico per le Attività Produttive (il SUAP) istituito presso il Comune è uno strumento di semplificazione che assicura all'imprenditore, che desidera avviare un’attività economica, con o senza interventi edilizi sul fabbricato o sull’area oggetto del suo interesse, un unico interlocutore: il SUAP è dunque dedicato all'imprenditore, o a chi intende diventarlo, nei settori industria, artigianato, agricoltura, commercio, turistico/alberghiero, servizi e telecomunicazioni.
Il SUAP:
- accompagna l'imprenditore dall'ideazione dell'attività alla sua realizzazione;
- svolge una funzione di orientamento sia sui requisiti che deve possedere il richiedente, sia sui requisiti strutturali relativi alla nascita, la vita e la cessazione di un impianto produttivo;
- informa sugli adempimenti afferenti all'intervento proposto, individua le eventuali criticità e offre la consulenza necessaria per risolverle;
- effettua le verifiche preliminari, fornisce la modulistica necessaria alla presentazione della domanda;
- accoglie la domanda, verifica la completezza della documentazione, richiede e raccoglie i pareri di competenza dei soggetti coinvolti nel procedimento unico; le Amministrazioni Pubbliche coinvolte nel procedimento di Sportello Unico non possono rilasciare autonomamente atti autorizzatori, nulla-osta, pareri o altri atti, sia di consenso sia a contenuto negativo. Le amministrazioni che ricevono richieste in tema di impianti produttivi hanno l'obbligo di trasmetterle allo Sportello Unico.
- permette la verifica dello stato di avanzamento della pratica;
- rilascia l'autorizzazione finale.
Oltre alle funzioni amministrative, molti Sportelli Unici svolgono un ruolo determinante per la promozione delle attività economiche, attraverso servizi informativi e di consulenza sulle opportunità di localizzazione della nuova attività da avviare, sulla disponibilità di incentivi economici e sulle possibilità occupazionali.
Di quali attività economiche si occupano gli Sportelli Unici?
Nella vita quotidiana siamo circondati da attività economiche di competenza degli Sportelli Unici: dai negozi, ai mercati, dai bar ai locali di spettacolo, dai tatuatori ai campeggi, dai taxisti ai centri vacanza, dagli spettacoli viaggianti agli acconciatori, e via dicendo.
Consulta qui l’elenco regionale di attività economiche di competenza dei SUAP.
Cosa si intende per impianti produttivi?
Gli insediamenti relativi a tutte le attività di produzione di beni e servizi, incluse le attività agricole, commerciali e artigianali, le attività turistiche ed alberghiere, i servizi resi dalle banche e dagli intermediari finanziari, i servizi di telecomunicazione.
Come opera lo Sportello Unico?
L'imprenditore presenta una sola domanda allo Sportello Unico del Comune di riferimento ed ottiene una sola autorizzazione relativa alla propria attività.
Certezza dei tempi e semplificazione delle procedure sono i due punti di forza dello Sportello Unico, che evita all’imprenditore di doversi rivolgere ad una pluralità di soggetti pubblici per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie alla sua attività.
Quali sono le procedure per l’avvio di un’attività economica presso il SUAP?
Le procedure per avviare un’attività economica presso un SUAP sono la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) oppure la domanda (di autorizzazione, di concessione, di permesso di costruire, etc). L’autorizzazione preventiva, che fino agli anni ’90 costituiva la regola, è stata sostituita progressivamente dalla denuncia/dichiarazione di inizio di attività, ora definita “segnalazione certificata di inizio di attività”.
La tendenza del legislatore, da oltre 20 anni, anche per effetto dell’appartenenza dell’Italia alla Comunità Europea, è quella di ridurre limiti e vincoli all’avvio delle attività economiche, semplificando le procedure per l’avvio e la SCIA è proprio un esempio di semplificazione procedimentale.
Che cos’è esattamente la SCIA?
La SCIA è un atto scritto con il quale l’imprenditore dichiara, sotto la propria la responsabilità, che vi sono tutte le condizioni per l’avvio immediato di una determinata attività; la SCIA viene corredata di attestazioni/asseverazioni rese da tecnici qualificati (incluse le dichiarazioni di conformità rese dalle Agenzie per le Imprese, se costituite), nel caso la normativa di settore che disciplina quella specifica attività le preveda. La SCIA è quindi una procedura semplificata di avvio di un'attività ed è regolata dall'art. 19 della Legge 07/08/1990, n. 241.
Che attività svolge il SUAP sulla SCIA?
Il SUAP, attraverso gli uffici preposti, esperisce i controlli sulla sussistenza dei presupposti normativi per l’esercizio dell’attività. I controlli possono essere svolti anche su un “campione” (cioè non sulla totalità delle segnalazioni che pervengono al Comune, ma su una quota parte di esse, individuata con un provvedimento del Dirigente competente). Se i controlli si dovessero concludere negativamente e non fosse possibile regolarizzare l’attività, gli uffici preposti dovrebbero ordinarne la cessazione.
Che attività svolge il SUAP sulla domanda?
Il legislatore indica i casi in cui l'avvio di un'attività produttiva è ancora soggetto a domanda (di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato). La domanda è necessaria in tutti i casi in cui l'esercizio di attività imprenditoriale, commerciale o artigianale è soggetto ad una certa "discrezionalità", cioè alla valutazione di rispondenza all'interesse della collettività.
La discrezionalità scatta in presenza di: 1) un limite o contingente complessivo (ad esempio, nei mercati su area pubblica, c'è un limite obiettivo al numero massimo possibili di posteggi , limite che deriva dall'ampiezza "fisica" dell'area di mercato); 2) specifici strumenti di programmazione settoriale; 3) vincoli ambientali, paesaggistici o culturali e degli atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all'immigrazione, all'asilo, alla cittadinanza, all'amministrazione della giustizia, all'amministrazione delle finanze, compresi gli atti concernenti le reti di acquisizione del gettito, anche derivante dal gioco, nonchè di quelli previsti dalla normativa per le costruzioni in zone sismiche e di quelli imposti dalla normativa comunitaria.
Nei casi in cui sia ancora necessario un atto di assenso, questo deve essere rilasciata prima che l’attività abbia inizio. L’attività del SUAP sulla domanda è volta ad accertare l’esistenza dei presupposti normativi per il rilascio dell’autorizzazione, ma anche la coerenza dell'attività con l'interesse generale della collettività alla sua apertura; se l’attività viene intrapresa prima del suo ottenimento, può esserne ordinata la cessazione, fino al successivo rilascio dell’atto di assenso, purchè sussistano tutti i presupposti e requisiti per il suo rilascio.
Domande e SCIA sono soggette ad imposta di bollo?
L’art. 2, comma 1 del D.P.R. 26.10.1972, n. 642 e successive modifiche ed integrazioni stabilisce che ”L’imposta di bollo è dovuta fin dall’origine per gli atti, i documenti e i registri indicati nella parte prima della tariffa, se formati nello Stato, ed in caso d’uso per quelli indicati nella parte seconda ”.
Le domande di autorizzazioni e concessioni comunali sono soggette all’imposta di bollo, come pure i relativi provvedimenti di rilascio (l’ultimo aumento dell’imposta di bollo ad € 14.62 per istanze e su provvedimenti della P.A. è decorso dal 1 giugno 2005, in virtù di un decreto del Ministro dell’Economia in data 24 maggio 2005).
Ne consegue che, al momento della presentazione della domanda, la stessa deve essere bollata: in caso contrario, l’Amministrazione sarà costretta ad inviare la documentazione, fiscalmente incompleta, al competente Ufficio locale delle Entrate. La presentazione delle domande in modalità telematica è prevista a partire dal 30 settembre 2011.
L’assenza della marca da bollo non compromette la validità, ne’ l’efficacia della domanda o del provvedimento, ma concretizza un’irregolarità unicamente fiscale, sanabile con il pagamento di un importo maggiorato.
Le marche da bollo da € 14,62, vanno apposte sia sulla domanda, sia sul provvedimento di autorizzazione, con le modalità previste dagli articoli 4 e 9 del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 642 (una marca da bollo per un massimo di 25 linee per ogni facciata). Per quanto riguarda la domanda telematica, non è stato ancora emanato il decreto che avrebbe dovuto determinare come si calcola il bollo sul documento elettronico.Al momento, il richiedente si limita ad acquistare le marche da bollo, delle quali riporta sulla domanda il numero identificatico, sapendo che non può riutilizzare una stessa marca per più domande, esattamente come accade con i documenti cartacei.
La SCIA invece non è soggetta ad imposta di bollo.
Come aprire un'attività in più unità locali?
L'utente che deve aprire una stessa attività, ad esempio di vicinato, in più unità locali ubicate nello stesso Comune, può attivare un unico procedimento telematico per tutte le unità locali?
NO, ai sensi del D.P.R. n. 160/2010 (vedasi all’allegato tecnico A) per ogni attività che si intende avviare/modificare/cessare è necessario attivare un singolo procedimento e trasmettere una singola pratica, accompagnata dalle relative schede e allegati.
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