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Strutture temporanee in spazi pubblici di interesse culturale o paesaggistico
In arrivo un'ulteriore proroga delle disposizioni che esonerano la posa di strutture temporanee a servizio dei pubblici esercizi di somministrazione dalle autorizzazioni paesaggistiche e di tutela di beni culturali
La procedura semplificata per bar e ristoranti di occupare spazi pubblici con strutture amovibili era stata introdotta nel 2020, per permettere ai pubblici esercizi di non fermare la propria attività in seguito alle restrizioni previste per i locali al chiuso.
L'art. 9-ter, comma 5 del Decreto-Legge 28 ottobre 2020, n. 137 convertito con modificazioni dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176 esonerava infatti la posa in opera temporanea su vie, piazze, strade e altri spazi aperti di interesse culturale o paesaggistico di strutture amovibili, quali dehors, elementi di arredo urbano, attrezzature, pedane, tavolini, sedute e ombrelloni, purche' funzionali all'attività di somministrazione, dalle autorizzazioni di cui agli articoli 21 (tutela di beni culturali) e 146 (tutela di beni paesaggistici) del codice di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.
Il termine originario del 31 dicembre 2021 era stato prorogato con più interventi normativi, da ultimo dall'articolo 40, comma 1 del D.L. 23/9/2022 n. 144 cosiddetto decreto Aiuti ter, sino al 31/12/2022.
Dal 1 gennaio 2023 il regime agevolato dovrebbe cessare, con il ripristino dell’autorizzazione preventiva da parte della Soprintendenza Archeologica Belle arti e Paesaggio, ma "Grazie al parere favorevole del ministero ad un emendamento presentato nell'iter di approvazione della legge di bilancio e una nota inviata alle Soprindendenze volta a ribadire la validità degli accordi del 2014 che regolano secondo forme condivise l'occupazione degli spazi pubblici, verranno prorogate fino al 30 giugno 2023 tutte le deroghe in corso".
Monica Feletig