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Rifiuti o sottoprodotti?
Da residuo a sottoprodotto: chiarimenti del Ministro dell'Ambiente sul D.M. 264/2016
Il Ministero dell’Ambiente interviene nuovamente sul tema dei sottoprodotti, già oggetto di Circolare 3 marzo 2017, con una nuova circolare datata 30 maggio 2017 il D.M. n. 264/16 recante “Criteri indicativi per agevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti e non come rifiuti”.
"Il testo si compone di una parte generale e di un allegato tecnico-giuridico, che fornisce risposta ai numerosi quesiti sottoposti al ministero sul Dm 264 il quale «non innova in alcun modo la disciplina sostanziale generale del settore». La circolare afferma, infatti, che il regolamento non ha alcun effetto vincolante e che, quindi, «rimane ferma la libertà di dimostrare la sussistenza dei requisiti richiesti» dall’articolo 184-bis del decreto legislativo152/2006 per l’esistenza di un sottoprodotto anziché di un rifiuto.
Il testo vuole aiutare le imprese nella dimostrazione che i loro residui non sono rifiuti bensì sottoprodotti. Inoltre, poiché il Dm 264 ha istituito presso le Ccia una piattaforma di scambio tra domanda e offerta di sottoprodotti (disponibile dal 12 giugno), la circolare conferma che un sottoprodotto è tale (se ricorrono le condizioni previste dal Codice ambientale) anche se l'impresa non è iscritta a questa piattaforma....."
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Monica Feletig