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Concessioni demaniali marittime

Deve essere disapplicata la proroga automatica delle concessioni del demanio marittimo stabilita dalla Finanziaria 2019, così il Tar Salerno, sez. II, sentenza 29 gennaio 2021, n. 265

03/02/2021  - 

Il Tar Salerno si è pronunciato sulla proroga legislativa automatica (fino al 2033) delle concessioni demaniali di cui all'articolo unico, comma 683, l. 30 dicembre 2018, n. 145.

La questione è dibattuta da tempo dalla giurisprudenza interna e comunitaria, ma è anche all'attenzione dell'AGCM e della Commissione Europea.

Il tribunale amministrativo si è espresso in merito al contenzioso tra il titolare di uno stabilimento balneare e d un comune campano, sostenendo che l'estensione al 2033 viola il diritto dell'Unione e pertanto non può essere applicata.

In trenta pagine di pronuncia, il Tar di Salerno riprende tutte le argomentazioni contrarie all'estensione automatica delle concessioni balneari, dalla sentenza della Corte di giustizia europea "Promoimpresa" del 14 luglio 2016 ai recenti ricorsi dell'Antitrust contro il prolungamento al 2033 disposto da alcuni Comuni toscani, passando per le varie pronunce di altri Tar e del Consiglio di Stato emesse negli ultimi due anni. In sostanza, secondo il tribunale amministrativo campano la legge 145/2018 «si presenta confliggente con i principi euro-unitari sanciti dall'art. 12 della direttiva 2006/123/CE (cd. Bolkestein)» e pertanto «la proroga automatica quindicennale [...] si infrange contro l'indirizzo giurisprudenziale disapplicativo delle norme legislative dilatorie emanate in subiecta materia». Non solo: il Tar di Salerno evidenzia che «a fronte dell'intervenuta cessazione del rapporto concessorio, il titolare del titolo concessorio in questione può vantare un mero interesse di fatto a che l'amministrazione proceda a una nuova concessione in suo favore e non già una situazione qualificata in qualità di concessionario uscente, con conseguente inconfigurabilità di alcun obbligo di proroga ex lege o motivazionale dell'amministrazione. Ne deriva che l'operabilità delle proroghe disposte dal legislatore nazionale non può che essere esclusa in ossequio alla pronuncia del 2016 del giudice euro-unitario [...], di talché la proroga legale delle concessioni demaniali in assenza di gara non può avere cittadinanza nel nostro ordinamento, come del resto la giurisprudenza nazionale ha più volte riconosciuto (cfr. per tutte e tra le più recenti, Cons. Stato sez. V, 27 febbraio 2019 n. 1368)».

Nel dicembre 2020 la Commissione europea ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora all'Italia chiedendo di garantire trasparenza e parità di trattamento per le concessioni balneari.

Fonte:



Monica Feletig
Ultimo aggiornamento: 03/02/2021