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Concessioni demaniali marittime

Il tema della proroga e del rinnovo delle concessioni demaniali marittime affrontato da recenti dossier che introducono riflessioni per una riforma organica del settore

13/08/2021  - 

L'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, nell'autunno 2021, dovrebbe fornire elementi di maggiore chiarezza sulla definizione dello statuto giuridico delle concessioni demaniali marittime.

I principi comunitari, contenuti nella Direttiva Bolkestein e la sentenza della Corte di Giustizia C-458/14 e C-67/15 del 14.7.2016, prevedono meccanismi di assegnazione previa procedura di selezione tra gli aspiranti. Tuttavia, il legislatore nazionale, anche dopo il 2016, ha continuato a disporre proroghe automatiche ai concessionari uscenti (da ultimo sino al 2033). Questa scelta ha generato un imponente contenzioso rimesso alla decisione dei Tribunali amministrativi regionali, con esiti non sempre convergenti.

In definitiva, il conflitto istituzionale tra l'Italia e l'Europa potrebbe essere ragionevolmente superabile tramite una riforma -purché immediata -che corra veloce su tre binari: a) abbandono della tecnica delle proroghe decennali, sostituite da una ragionevole proroga di minore durata, necessaria per svolgere una attività di ricognizione e le conseguenti gare; b) ricognizione del territorio, e della scarsità (o meno) delle risorse da assegnare in concessione, attività che può e deve essere appannaggio di Regioni e Comuni; c) fissazione di criteri immediati per le nuove gare, bandite di concerto con le Regioni e secondo criteri che bilancino concorrenza ed economia social

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Monica Feletig
Ultimo aggiornamento: 13/08/2021