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Safety e security delle manifestazioni

Il capo della Polizia Gabrielli commenta la Circolare: nulla è stato innovato, si è fatta solo chiarezza!

07/05/2018  - 

Il Capo della Polizia Gabrielli commenta le disposizioni emanate dopo i fatti di Torino del giugno 2017 (la famosa circolare Gabrielli).
...con la circolare del 7 giugno, nulla è stato innovato, bensì è stato unicamente ricostruito il quadro giuridico per individuare, in particolare, le «posizioni di garanzia» in presenza di pubbliche manifestazioni, dalla partita di calcio che richiama migliaia di spettatori alla piccola sagra di paese con poche centinaia di persone...
...la circolare del 7 giugno, la famigerata circolare Gabrielli, ha avuto unicamente la finalità di rispondere preventivamente a queste due domande, su chi grava l'obbligo e quali siano le misure di security e di safety da adottare per organizzare una pubblica manifestazione, peraltro in un contesto, come quello attuale, gravato da una minaccia terroristica, indistinta e indiscriminata.
È evidente che una circolare con queste finalità non può avere ambizioni di esaustività.
E' impossibile indicare una volta e per tutte le misure di sicurezza, poiché esse vanno necessariamente modulate alle circostanze di tempo e di spazio e al tipo di iniziativa pubblica.
L'Italia è un paese comunitario, in cui sono organizzate numerosissime manifestazioni, di tutti i tipi e caratteristiche, in molti luoghi e scenari, con affollamenti spesso ragguardevoli.
Ci sono stati eventi tragici ed importanti, quelli rilevanti (come il caso di Torino) sono noti, ma ci sono e ci sono stati eventi che hanno coinvolto persone e beni, sia in fase di organizzazione che di svolgimento. Molte località del nostro paese hanno sofferto esperienze negative (e gli strascichi che ne derivano), che hanno interessato luoghi con affollamento.
Il problema di tutela si pone con chiarezza: è evidente la necessità di garantire che queste manifestazioni si svolgano in sicurezza.
Io penso che un paese moderno deve essere organizzato e reagire a fatti gravi. Credo che l'Autorità Pubblica, dal Ministro dell'Interno al Sindaco di un piccolo Comune, di fronte a fatti gravi, debba operare per evitarne di ripetersi ma anche per verificare se chi doveva agire e/o controllare abbia operato correttamente.
C'è stato l'importante evento di Torino con centinaia di feriti e tutta l'Europa è colpita da attacchi terroristici in luoghi affollati, quindi mi sembra normale che il capo della polizia emani delle direttive finalizzate a migliorare la risposta e l'attività di controllo. Tali direttive determinano, per forza di cose, un peso, un costo, un adempimento in più, una nuova definizione di responsabilità.
Tuttavia, per la mia esperienza, posso dire che, come succede spesso nel nostro paese, provvedimenti rigorosi spesso presi dopo un evento grave, sono molto utili a orientare gli atteggiamenti, a riorganizzare servizi, offrire nuove soluzioni ed utilizzare esperienze negative per raggiungere l'obiettivo strategico primario: perseguire prevenzione e protezione.


Fonte:



Monica Feletig
Ultimo aggiornamento: 07/05/2018