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Commercio o somministrazione?

Consumo sul posto negli esercizi di vicinato e somministrazione nei pubblici esercizi: T.A.R. Lazio e Consiglio di Stato ancora in conflitto

05/12/2019  - 
Consumo sul posto in negozi di alimentari o vera e propria somministrazione non autorizzata? E' la questione che da anni continua a tenere banco nelle aule dei Tribunali amministrativi e del Consiglio di Stato, al punto da richiedere ormai a gran voce un intervento legislativo che prenda atto della "fusione" di fatto avvenuta tra negozi di alimentari e pubblici esercizi.
Il caso esaminato dalla Sentenza del Consiglio di Stato n. 8011 del 25 novembre 2019 ha ad oggetto la sanzione comminata ad un esercizio commerciale che si è presentato agli organi accertatori nella seguente situazione: oltre la metà del locale è risultata ingombra di piani di appoggio con sedute abbinate, alla presenza di arredi e relative modalità di utilizzo che consentono la consumazione seduti al tavolo con caratteristiche di richiamo quantitativo della clientela e permanenza nel luogo di consumo. Si è notata, inoltre, l'assenza di bilancia e l'indicazione dei prezzi di vendita non per unità di misura. Gli agenti accertatori hanno ritenuto che in realtà sia stato avviato un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande in assenza di idoneo titolo abilitativo e hanno trasmesso rapporto alla competente Direzione che ha adottato la determinazione dirigenziale di cessazione dell'attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande entro quindici giorni dalla notifica dell'atto.
 
Fonte:


Monica Feletig
Ultimo aggiornamento: 05/12/2019