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Acconciatore: chiarimenti dal MISE

Parere del 27 ottobre 2014 prot. n. 188379 - Parere su avvio attività di acconciatore

12/11/2014  - 

Con recente parere il Ministero dello Sviluppo economico ribadisce che la disciplina dell’attività di acconciatore è stata integralmente riformata ad opera della legge 17 agosto 2005, n. 174 (Disciplina dell’attività di acconciatore), la quale:
a) ha unificato sotto la denominazione di «attività di acconciatore» le attività di barbiere e di parrucchiere per uomo e per donna di cui alla legge 161/1963, e
b) ha introdotto nuove modalità per l’accesso al suo esercizio, individuando nuovi criteri per il conseguimento della necessaria abilitazione professionale;
c) ha attribuito alle Regioni il compito di:
c1) disciplinare l’attività professionale di acconciatore, in conformità ai principi fondamentali ed alle disposizioni da essa stabiliti,
c2) definire i contenuti tecnico-culturali dei programmi dei corsi e l’organizzazione degli esami previsti dai nuovi percorsi di conseguimento dell’abilitazione professionale.
I contenuti tecnico-culturali dei programmi dei corsi e l’organizzazione degli esami previsti dai nuovi percorsi di conseguimento dell’abilitazione professionale sono stati successivamente definiti con l’Accordo n. 65 del 29 marzo 2007, sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, che le Regioni erano tenute a recepire con apposite deliberazioni.
Conformemente a quanto stabilito nell’articolo 7 della legge n. 174/2005, ai fini dell’accesso all’esercizio dell’attività di acconciatore devono inoltre ritenersi vigenti, fino alla data di entrata in vigore della deliberazione regionale di recepimento dell’Accordo sancito in sede di Conferenza Stato-Regioni, i requisiti professionali previsti dalla disciplina ante-riforma, di cui alla legge n. 161/1963.

Il MISE ribadisce che sono venuti meno i compiti di accertamento e certificazione dei requisiti professionali in precedenza attribuiti alle Commissioni provinciali per l’artigianato, mentre la verifica dei requisiti professionali dichiarati nella SCIA è ora trasferita ai Comuni.



Monica Feletig
Ultimo aggiornamento: 12/11/2014